Tornare in campagna non vuol dire solo tornare a coltivare la terra ed allevare animali.
Molti di noi sentono il richiamo della campagna, ma quando ci sei nato la voce è più forte e più decisa. Questo è successo a due coniugi nel milanese.
Lavori in una multinazionale ma tuo padre è un falegname bergamasco. Vivi in una grande città ma la tua casa è una cascina sul Ticino dalle cui finestre entra odore della terra ed esce profumo di dolci. Hai progetti per una vita ma c’è la rimodulazione del personale, nella multinazionale. Cosa fai? La cosa più logica ed irrazionale: torni a respirare l’aria delle tue finestre.
Il falegname e i modellini
Il papà ha da sempre realizzato i presepi che venivano puntualmente esposti nella Basilica del paese, ma una passione stuzzicava maggiormente il suo interesse: costruire modellini che riproducessero fedelmente le attrezzature compagne della vita contadina di un tempo.
Ma mica modellini così, tanto per riprodurre forme e colori, no, modellini funzionanti, completi di ingranaggi, pulegge, ruote, così da riprodurre non solo l’oggetto ma anche la sua storia, la sua funzione, la sua anima.
Se deve riprodurre un oggetto lo deve vedere, fotografare, vederlo funzionare. Fatto questo, torna nel suo storico laboratorio, e comincia a produrre trucioli. Trucioli che vedono nascere piccoli progetti che raffigurano non un oggetto ma il suo essere, la sua identità, il suo stare nella storia.
L’attività di Trucioli di Storia
Per campare non bastano i ricordi, occorre sbarcare il lunario e per due persone piene di iniziative le idee arrivano presto. Produrre dolci e caramelle della tradizione e poi venderle per i mercati della zona. Le ricette non mancano e le bontà iniziano ad essere sfornate. L’iniziativa procede bene ma c’è sempre quell’idea che frulla per la testa: la memoria!
Ci sono quelle stanze abbandonate nella cascina, ci sono i modellini di papà, c’è una testimonianza da redigere e raccontare. Come mescolare tutte queste materie prime per ottenere un buon prodotto?
Bene, si ristrutturano le stanze, si mettono in mostra i modellini, si racconta la loro storia ma, soprattutto, si ascoltano le storie!
Eh si, perché di fronte a quei modellini, portati spesso in mostre e fiere, i nonni e le nonne si sciolgono in ricordi, tornano all’infanzia ed alla adolescenza ed iniziano a dire: “Quando ero ragazza, sull’aia il trattore arrivava con la trebbia, il grano si metteva lì, da lì invece usciva la pula e dal quel buco grosso uscivano le balle, già legate col fil di ferro.“. “Per far partire il trattore bisognava accendere un fuoco davanti.“. “Il Telaio! Mia nonna ci lavorava al telaio!“. E tanti, e tanti piccoli racconti, che son la storia.
La storia di gente semplice, la storia più importante, quella che ci portiamo dentro attraverso i piccoli gesti dei nostri genitori e dei nostri nonni. Quella storia che ci fa essere noi stessi oggi.
L’idea
Qui arriviamo alla sintesi della missione di Trucioli di storia. Creare un museo che non è un museo in senso stretto. Un museo è di solito una raccolta organica di oggetti, una teca in cui custodire il passato. Questo museo non è un museo ma un racconto, il racconto di tanti nonni e genitori che passano ai nipoti ed ai figli l’essere in connubio con la natura e con le cose da fare.
Mica facile metterlo in atto ma Gabriella e Daniele ci si son messi d’impegno e ci sono riusciti.
Il risultato sono le tante iniziative sul territorio con incontri e laboratori didattici per bambini e ragazzi; una pagina Facebook dove condividere le iniziative sulla rete; un bellissimo sito su cui puoi trovare tutte le attività di Trucioli di storia.
La raccolta di racconti
Ai racconti raccolti durante le visite al museo o durante le mostre, che sono stati pubblicati nelle pagine del sito, si stanno via via aggiungendo quelli inviati dai frequentatori on-line. Una antologia di ricordi che disegna un passato non tanto lontano nel tempo, ma che troppo rapidamente viene dimenticato.
Questo lavoro di raccolta che “Trucioli di storia” sta facendo è prezioso. Se hai delle storie o degli episodi che ritieni importanti da trasmettere alle nuove generazioni per far conoscere quelle atmosfere e quelle realtà, puoi contribuire accedendo alla pagina dedicata nel sito.
Gli incontri
Come dicevo, il lavoro di “Trucioli di storia” non si ferma alla presenza “on line” anzi, il suo vero impegno è sul territorio. Le orecchie di Gabriella sono sempre attente alle storie raccontate per caso dagli avventori, il “museo” diventa un luogo dove ci si scambia la conoscenza, la memoria, il divenire “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro” come affermava sapientemente Pierangelo Bertoli.
Incontri dove si possono anche degustare dolci, biscotti, caramelle ed altre prelibatezze preparate dalle sapienti mani di Gabriella.
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