Un angolo dove coltivare i carciofi.
Qualche piccolo consiglio su come impostare una carciofaia per avere degli ottimi e freschissimi carciofi pronti per ogni tua ricetta.
Il carciofo, pur essendo un bellissimo fiore, viene maggiormente apprezzato per il suo gusto, ed a ragione! I croccanti carciofi alla giudia, i morbidi stufati alla “romana“, i succulenti fritti, i sapidi sott’olio, e tanti altri piatti ancora…
Il gradevole gusto ci fa apprezzare, comunque, un ottimo alimento in termini nutrizionali; una vera e propria miniera di elementi attivi per la nostra salute.
Sono particolarmente ricchi di fibre e contengono buone quantità di potassio, magnesio, fosforo, ferro e calcio.
Contribuiscono alla regolazione dell’appetito e sono utilissimi per contenere i problemi legati a: diabete, colesterolo, cellulite e ipertensione. Il carciofo è particolarmente disintossicante (chi si ricorda la pubblicità con Ernesto Calindri che consigliava il noto liquore al carciofo contro “il logorio della vita moderna”?), stimola il buon funzionamento del fegato, aiuta a purificare il sangue, calma la tosse e rende più forte il cuore.
Ricchissimo di ferro, fa concorrenza agli spinaci, soprattutto se consumato quando ancora di piccole dimensioni.
Se hai a disposizione un angolo dell’orto da poter dedicare ai carciofi, fallo senza aspettare oltre, avrai a disposizione un ortaggio dalle preziose qualità.
I metodi di produzione
Ci sono, tradizionalmente, due metodi principali per riprodurre il carciofo:
- Durante il periodo di fine autunno-inizio inverno, alla base delle piante si formano gli “ovuli” una sorta di germogli che è comunque preferibile rimuovere. Tagliandoli 4-5 centimetri sotto il livello del terreno, questi possono essere rinterrati per ampliare e rinnovare la carciofaia attraverso la messa a dimora dei carducci (i polloni emessi dalla base della pianta).
Quando hanno circa 4-5 foglie, si tagliano, assieme ad una porzione di radice, e si trapiantano dove si vuole. Questo è possibile però quando si possiede già una carciofaia in produzione. - Se invece inizi da zero devi porre i semi in semenzaio ad inizio Aprile e mettere poi a dimora le piantine a Settembre-Ottobre. In questo caso dovrai aspettare almeno un anno per avere i primi (pochi) fiori, che aumenteranno la produzione negli anni successivi.
A livello aziendale esiste anche il metodo della micropropagazione, che richiede però attrezzature e metodologie complesse, difficili da attuare in modo casalingo, che necessitano di cure e trattamenti che fanno perdere le caratteristiche rurali della pianta.
Dovendo impiantare una carciofaia partendo da zero, abbiamo seminato in semenzaio, il primo di Aprile, i semi di due varietà, il Violetto di Provenza ed il Romanesco.
Abbiamo scelto queste due per le loro caratteristiche organolettiche e per il fatto che hanno una maturazione in tempi leggermente diversi, così da prolungare nel tempo la produzione della carciofaia.
Il Violetto di Provenza si raccoglie in autunno ed in primavera.
Il Romanesco è una varietà che inizia la produzione a Febbraio e dura un tempo abbastanza breve.
In questo modo avrai una produzione che copre diversi mesi, così da avere a disposizione i gustosi fiori per un tempo abbastanza prolungato.
Disponi i semi nel semenzaio fatto con terreno di ottima qualità. Può essere terra mista a compost oppure del terriccio pronto acquistato in un vivaio, meglio se arricchito di torba.
Quando le piantine sono pronte, verso la metà-fine di settembre, scegli un’area dell’orto da destinare alla carciofaia, che sia bene esposta al sole e con un terreno capace di drenare l’acqua in eccesso.
Noi abbiamo scelto di non lavorare il terreno, scavando buche per le piantine e lasciando l’area “al sodo“, così da avere un terreno con con un’ottima capacità di mantenere la giusta umidità necessaria, riducendo gli interventi di irrigazione e mantenendo alla profondità giusta lo spessore di terreno con la maggiore fertilità. Minimizzando inoltre i tempi necessari alla lavorazione.
La distanza giusta fra le buche è di almeno un metro. Possono essere disposte a quinconce per sfruttare al meglio la superficie destinata alla coltura.
Per ottenere la corretta disposizione a quinconce, devi piantare dei paletti agli estremi della prima fila delle buche. tra questi tendi un filo che ti farà da guida per eseguire le buche, che farai ogni metro di distanza. Come puoi vedere meglio nella foto sopra.
Sposta poi i paletti ed il filo ad una distanza di 86 centimetri dalla prima fila e comincia a fare l’altra fila di buchette, sfalsata di mezzo metro rispetto alla prima. In questo modo otterrai una distanza di un metro fra le buche delle file.
Le buche dovranno essere almeno 30×30 centimetri.
Dopo il lavoro più duro, è arrivato il momento di trasferire le piantine dal semenzaio al terreno. Con una paletta o con le mani protette da guanti, prendi le singole piantine e disponile con cura nelle buchette, facendo attenzione all’altezza rispetto al piano del terreno.
Ricoperte le radici di terra, versa lentamente attorno alla piantina una abbondante quantità d’acqua, così che le radici possano aderire alla terra.
I primi giorni annaffia abbondantemente ogni singola piantina, fallo la sera, in modo che avranno a disposizione tutta la notte per assorbirne la quantità necessaria ad affrontare il giorno successivo.
Beh, ora non ti resta che aspettare. Considera che una ventina di piante sapranno produrti la quantità necessaria per una famiglia di quattro persone. Negli anni successivi avrai anche modo di regalarne una discreta quantità a parenti ed amici.
Se hai qualche dubbio o la necessità di chiarimenti, scrivi un commento qui sotto. Farò in modo sicuramente di aiutarti.