L’uovo ha rappresentato da secoli, e rappresenta ancora, la più importante (e più economica) fonte di proteine per l’alimentazione umana.
“Meglio un uovo oggi o una gallina domani?” Così recita il famoso proverbio.
C’è da riflettere su questo assunto. Se si ha fame è certo meglio l’uovo oggi; se lo possiamo aspettare, il domani, è di certo meglio la gallina domani, che ci potrà fornire uova per dopodomani, il giorno appresso e tutti gli altri a venire.
Insomma, l’uovo oggi è la soddisfazione di un bisogno immediato, la gallina domani è l’assicurazione di un sostentamento duraturo, sicuro nel tempo. Le proteine fornite da un buon brodo di gallina vecchia (parafrasando un altro famoso proverbio) non saranno mai tante come quelle fornite quotidianamente dalle uova che questa produce da giovane. Ma come cucinare le uova?
Come iniziare.
E allora, assicuriamoci una (o più) galline, giovani è meglio, che producano il nostro fabbisogno di proteine quotidianamente. Fatto questo, impariamo a cucinare queste belle e salutari uova nel modo migliore.
Da quando ho iniziato ad allevare polli e galline, ho iniziato anche a ricercare ricette, più o meno antiche, con cui realizzare buoni piatti da portare a tavola, ed ho scoperto che l’uovo è sempre stato al centro della cucina fin dalla antichità, ed in modo trasversale, in tutte le popolazioni.
Mi sono spesso soffermato a riflettere come questo simpatico ed utilissimo animale, come è la gallina, rappresenta per noi una straordinaria macchina, beh forse dire macchina è riduttivo, diciamo -uno straordinario sistema di trasformazione– degli scarti della nostra cucina, del mais, del grano e degli altri suoi alimenti naturali (vedi l’articolo sulla alimentazione degli avicoli) in un alimento complesso come le proteine, utilissimo e fondamentale per la nostra alimentazione. Le galline rappresentano il più efficiente ed economico sistema di trasformazione di alimentazione semplice in alimentazione completa e complessa.
Iniziamo con le ricette più antiche.
Questa l’ho trovata in un libro intitolato “Gastronomia Umbra del ‘700 – Frittate e piatti d’uova“.
Ricette ritrovate da Salvatore Pezzella nell’Archivio della Biblioteca Comunale di Assisi.
Te la riporto così come è. L’ho provata ed è molto gustosa. Un modo per scoprire i sapori dei nostri avi che amavano, o forse è meglio dire erano costretti ad amare, la semplicità.
La nota 1 di pagina 11 dice: “Cazzaruola: padella adatta a fare la frittata.” insomma, una normale padella!
La nota 1 di pagina 9 invece ci fa conoscere la: “Pignatta: terrina, recipiente di terracotta atto a sbattere le uova.”
Assaggiamo gli antichi sapori.
Bene, ora che anche i termini più inusuali sono chiari, ti invito a provarla. Con tutti gli adattamenti al presente degli strumenti necessari.
La preparazione è facile ed anche rapida, senza particolari difficoltà. Un giorno che ritorni con un po’ di uova dal tuo pollaio ed hai una mezz’ora di tempo a disposizione, azzarda questa prova, potrai sentire il gusto che assaporavano i contadini di 300 anni fa.
Questo è il primo degli articoli dedicati alle ricette di uova. Presto ne troverai altri.
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