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La chimica del fuoco di legna

Scopriamo insieme i segreti del fuoco.

di Fabio De Angelis
Tempo di lettura: 5 minuti

Cosa è il fuoco

Ci si passa belle mezz’ore davanti ad una fiamma allegra e calda, la guardiamo e ci scalda, a volte più attraverso gli occhi che attraverso la pelle, ed è un piccolo mistero quel fenomeno ancestrale che avviene davanti a noi, un fenomeno che ci lega, più di quanto possiamo immaginare, all’Universo che ci circonda.

Il sole, che determina il nostro ritmo quotidiano, che ci scalda d’estate, che illumina le nostre giornate, che ci fa vedere ombre nette e definite fra gli alberi di un bosco. Proprio quel sole noi lo ritroviamo dinnanzi ad un fuoco di legna, ed il legame dentro di noi è lo stesso e spesso non lo sappiamo coscientemente ma, lo sentiamo dentro come quando ci sediamo al sole su una panchina del nostro parco preferito o davanti ad un camino caldo che brucia.

Perché quella sensazione è simile? Perché ci piace tanto star di fronte al fuoco?

Il grande valore del fuoco

Ti sei mai chiesto perché la legna arde? Cerchiamo di capire insieme questo semplice mistero.

Il risparmio energetico è molto più efficace se lo si mette in pratica con consapevolezza. Conoscere il meccanismo che ti offre calore ed energia attraverso il fuoco di legna vuol dire utilizzare quest’ultimo nel più efficiente dei modi.

Non ti spaventare per qualche formula e qualche principio di chimica, è chimica del fuoco ed ho cercato di rendere tutto molto semplice alla lettura!

Quando ti riscaldi davanti ad un camino o una stufa, oppure arrostisci bistecche sulla brace, stai usufruendo del sistema di immagazzinamento dell’energia più efficace che esista, e lo fa la natura, gratis.

Una fabbrica di ossigeno.

Catasta di legna appena tagliata nel bosco. Immagine da https://pixabay.com/it/

L’energia

Tutte le forme di energia presenti sulla terra, esclusa l’energia atomica, provengono dalla luce del sole. In milioni di anni di evoluzione, le piante hanno sviluppato uno straordinario metodo per conservare questa energia.

Utilizzando Acqua (H2O) e Anidride Carbonica (CO2) le piante, producono, attraverso la fotosintesi clorofilliana, la base del nutrimento: il Glucosio

6(H2O) + 6(CO2) + Energia = C6H12O6 +6(O2)

La pianta prende 6 parti (molecole) di Acqua e 6 parti (molecole) di Anidride Carbonica; utilizzando l’energia presa dal sole le combina diversamente ed ottiene una molecola di zucchero (C6H12O6) e 6 di ossigeno (O2). Una fabbrica efficientissima e a costo zero! Molto preziosa se consideri che il Glucosio è alla base dei nostri nutrienti e l’Ossigeno fondamentale per respirare!

Come si vede dalla formula, l’Energia presente a sinistra del segno uguale sembra non esserci a destra, ma solo apparentemente, come si dice: “nulla si crea e nulla si distrugge.”, ed infatti c’è ancora, ed è racchiusa nel Glucosio.

Nel suo processo di crescita la pianta utilizza il Glucosio e lo trasforma in C6H10O5 la Cellulosa. Uno dei composti più resistenti in natura! La consistenza del legno è data proprio dalla presenza di Cellulosa.

Con la Cellulosa, oltre la carta, vengono prodotti il Diacetato di Cellulosa che si usa per le montature di occhiali, per fare pettini e, fino a qualche decennio fa, le pellicole foto-cinematografiche; il Rayon che è una fibra trasparente un tempo chiamata “seta artificiale”; il Cellophane; la Viscosa utilizzata per morbidi tessuti; con la Cellulosa Fibrosa prodotta da alcune piante si ottiene la Canapa ed il Cotone.

Nella Cellulosa però, ed è importante, è ancora presente la quasi totalità dell’energia del sole immagazzinata durante la fotosintesi.

La combustione in un fuoco di legna.

Il fuoco ci restituisce l’energia del Sole. Immagine da https://pixabay.com/it/

La combustione

L’unica forza naturale in grado di scomporre la molecola della Cellulosa è il fuoco e, in parte, lo stomaco dei Panda ma qui si entrerebbe in un altro ambito.

In uno scoppiettante fuoco di legna, le leggi chimiche della natura stanno effettuando il processo inverso della fotosintesi. Attraverso una ossidazione rapida, che chiamiamo “combustione” il legno viene scisso nelle sue componenti: Acqua, Anidride Carbonica ed Energia del sole, che era stata impiegata per produrre gli zuccheri iniziali e che è quella che ci offre il piacevole tepore.

Il processo inverso però deve essere completo, ricordi che durante la fotosintesi la pianta liberava Ossigeno? Bene, anche questo viene utilizzato nella combustione, ed è fondamentale.

Spesso si dice che viene “consumato” Ossigeno, sarebbe più corretto dire che viene “ricombinato” e liberato sotto forma di Acqua e Anidride Carbonica, pronte ad incontrare una pianta viva che sarà capace di trasformarle di nuovo in Glucosio ed Ossigeno.

In altre parole: quando bruciamo legna, gli alberi vivi attorno a noi sono pronti a riciclare i prodotti della combustione in nuova fibra e nuovo ossigeno.

Alla luce di questo ricordiamo che anche dalla legna secca viene liberata acqua, beh, diciamo vapore acqueo, durante la combustione. È per questo che a volte cola umidità dai tubi delle stufe e qui possiamo sottolineare quanto sia importante bruciare legna ben secca per ridurre al minimo la liberazione di acqua attraverso i fumi.

La quantità di Ossigeno che raggiunge la fiamma ne determina la velocità di combustione, regolando questo flusso sei in grado di controllare perfettamente l’intensità del fuoco, soprattutto in una stufa o in una caldaia o in una cucina economica, tenendo sotto controllo la quantità di calore a te necessaria.

La cenere

Mi farai notare, giustamente, che un fuoco di legna non produce solo Acqua, Anidride Carbonica ed Energia, alla fine, nel camino o nella stufa trovi un bel po’ di cenere. Si tratta di sali minerali principalmente Potassio (sotto forma di Carbonato di Potassio) e Fosforo (sotto forma di Acido Fosforico) altri elementi preziosi per chi vive in campagna.

Durante la crescita l’albero ha tratto dal terreno circostante, attraverso le radici, i sali minerali di cui aveva bisogno, immagazzinandoli nel legno. Al termine della combustione questi materiali inerti, in quantità diverse a secondo del tipo di legno bruciato, restano sul fondo della camera di fuoco.

Vivendo in campagna li puoi raccogliere ed utilizzare in utili, modi diversi.

Di questo parleremo dedicando alcuni articoli proprio alla cenere ed ai suoi impieghi.

Il livello di inquinamento prodotto dal fuoco di legna è molto basso e praticamente ad impatto zero sull’atmosfera, poiché i prodotti della combustione vengono facilmente e rapidamente utilizzati dalle piante con il processo di ritrasformazione in Glucosio, Cellulosa e Ossigeno.

Il sole in una stanza

Probabilmente ti è già tutto chiaro: la guizzante fiamma altro non è che il calore del sole immagazzinato nelle fibre del legno. La legna che bruci è una sorta di “batteria” che incamera l’energia del sole ed è capace di restituirla quando lo desideri, attraverso un camino, una stufa o una cucina economica.

Quando ho scoperto questo straordinario meccanismo chimico, ho guardato con altri occhi il fuoco di legna davanti a me, in qualsiasi forma si presentasse, pur anche l’incendio di una foresta, anche se preferisco il controllato focolare casalingo.


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6 commenti

lino torreggiani 1 Aprile 2020 - 10:59

grazie Fabio
sono belle informazioni o semplicemente conoscenza di una vita dimenticata.
…non nego un po` d`invidia
lino

Rispondi
Fabio De Angelis 1 Aprile 2020 - 19:13

Buonasera Lino,
Mi piace raccontare della vita in campagna, forse proprio per non far dimenticare queste abitudini e queste tradizioni.
Personalmente ci ho messo cinquant’anni per decidere di spostarmi in campagna, dimostrando che il titolo di una vecchia trasmissione: “Non è mai troppo tardi.” aveva ragione.
Non mettere da parte il sogno, magari a breve riesci a realizzarlo.
A presto!

Rispondi
Antonio 19 Novembre 2020 - 18:04

Ciao Fabio grazie per le info…
devo acquistare una termocucina sopra i 20kw per termo e acs, ma vorrei avesse autonomia di almeno 12 ore.. leggendo in giro ho visto che ci sono la Pertinger a fiamma inversa, le Loherberger austriache a jetfire e le inglesi Esse serie WD con catalizzatore che arrivano fino a 20 ore, cosa ne pensi? Hai qc modello da suggerire..ps: mi piacciono i modelli in ghisa o enamel in stile tradizionale .
Grazie
Antonio
ps: nella mia prima casa ho una Jcorradi Rustica da 26kw ma la gestione della combustione è troppo manuale o brucia massimo per 4 ore.

Rispondi
Fabio De Angelis 20 Novembre 2020 - 13:53

Buongiorno Antonio,
La Pertinger a fiamma inversa mi sembra una ottima soluzione in termini di efficienza. Il sistema di tiraggio naturale, senza l’ausilio di ventole la trovo davvero funzionale ed economica. L’altissima efficienza (90,5%) di questo sistema fa supporre una durata della carica piuttosto elevata. L’estetica però è moderna e non ha particolari richiami alle antiche cucine in ghisa o smaltate.
La Lorheberger (come peraltro la Petringer) ha un comodo sistema per deviare il calore, o con priorità di cottura o a priorità di riscaldamento. L’efficienza è più bassa (sotto il 90%), l’estetica, pur se “squadrata” ha dei richiami classici, in particolare con il modello Tirolo.
Le inglesi Esse hanno una estetica classica e credo possano essere quelle che, visivamente, rispondano di più alle tue preferenze. Non ho però trovato modelli “termo” che alimentano anche termosifoni.
Ti posso suggerire di guardare anche le marche: Klover; La Nordica e Anselmo Cola. Queste tre hanno tutte una estetica consona e modelli di svariata potenza. Anche se ritorno a dire che la Pertinger a fiamma inversa ha, secondo me, l’efficienza maggiore fra tutte.
Spero di esserti stato d’aiuto, fammi sapere i tuoi pareri, sarò felice di confrontarmi su questo argomento. Mi hai fatto scoprire alcune marche che non conoscevo e molto interessanti. Ti ringrazio.
A presto.
Fabio

Rispondi
leonardo 24 Ottobre 2022 - 12:33

Grazie Fabio per la chiara razionalizzazione del fuoco e della sua ecosostenibilità
sono un docente del Corso per Rosticceri dell’Accademima dello spiedo dell’Alta Marca Trevisana grandi ma ignari utilizzatori di fiamma viva .
mi piacerebbe contattarti per degli scambi di idee focalizzati nella specificità del nostro spiedo.
grazie ancora
Leonardo

Rispondi
Fabio De Angelis 25 Ottobre 2022 - 1:16

Buonasera Leonardo,
Mi farebbe piacere davvero avere scambi con Voi, non so quali siano i programmi di studio per i rosticcieri ma la trovo una cosa interessante. Ti invio i contatti in privato.
A presto.
Fabio

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