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Il nostro camino (Quinta parte)

Abbiamo quasi finito!

di Fabio De Angelis
Tempo di lettura: 6 minuti

Siamo arrivati quasi alla fine della costruzione del camino. Puoi leggere tutti i passaggi negli articoli precedenti:

Ora ci dobbiamo occupare dei dettagli relativi alla cappa, importantissima per la buona riuscita del tiraggio e delle rifiniture estetiche.

Andiamo avanti.

La stuccatura con il gesso

Come già ricordato: “gesso dove c’è fuoco, cemento dove c’è acqua“. Qui c’è il fuoco, eccome, e allora, gesso. Devi stuccare l’interno della cappa con estrema cura. Il fumo non deve incontrare superfici scabre nella sua risalita verso la canna fumaria, è importante che tutta la superficie interna della cappa sia il più liscia possibile.

Ora che tre lati della cappa sono costruiti e ben accessibili, devi iniziare a stuccare le pareti interne dei tavelloni. Il gesso “tira” molto rapidamente, quindi prepara la quantità di gesso giusta in misura di quanto velocemente riesci a realizzare la stuccatura.

La foto qui di seguito chiarisce bene come devi operare.

L'inizio della stuccatura interna in gesso.

L’inizio della stuccatura interna in gesso.

Come puoi vedere si è già iniziato a rifinire la parte interna della cappa. Il fatto che sia libera la parete anteriore rende più facile il lavoro.

Dopo aver fatto questo, iniziamo a chiudere la cappa partendo dall’alto. Con il frullino realizziamo il pezzo di chiusura verso la canna fumaria. Non è semplice. Dopo qualche prova mal riuscita, con un po’ di pazienza siamo riusciti a dare la forma giusta al tavellone.

Nella foto puoi vedere il risultato. Ovviamente ogni situazione diversa richiederà una forma diversa, ma può esserti di esempio.

Il pezzo di tavellone sagomato per alloggiarsi nello spazio in alto.

Il pezzo di tavellone sagomato per alloggiarsi nello spazio in alto.

Se ben sagomato potrai sistemarlo al suo posto utilizzando del cemento refrattario. Ricorda di bagnare sempre il tavellone. Meglio ancora se lo lasci immerso nell’acqua per almeno mezz’ora. Questo fa si che sia ben intriso e non sottrae acqua al cemento, così che questo avrà modo di “tirare” nel modo migliore, senza il crearsi di microfessure che potrebbero ridurre la tenuta.

La chiusura della cappa

Dopo che il cemento ha fatto presa (aspetta almeno due giorni), devi stuccare con il gesso la parte interna del tavellone, sempre avendo cura che le superfici siano il più continue e lisce possibili. Lavorando, se necessario, anche con le dita. Ben protette da guanti in lattice.

Il pezzo montato al suo posto.

Il pezzo montato al suo posto.

Come puoi vedere c’è tutto lo spazio necessario per lavorare con il gesso con facilità.

Nell’immagine che segue vediamo il lavoro di stuccatura in questa fase.

La stuccatura dopo il montaggio della veletta.

La stuccatura dopo il montaggio della veletta.

Montiamo poi gli altri tavelloni per chiudere completamente la cappa di raccolta fumi.

La cappa finalmente chiusa.

La cappa finalmente chiusa.

Ora il camino è completo per quanto riguarda la sua funzionalità. Ho stuccato tutto l’interno con il gesso e, sempre con il gesso ho rifinito le stuccature fra un tavellone e l’altro, inizialmente messi in opera con del cemento refrattario.

L’attesa.

Una volta terminata la struttura, devi aspettare almeno ventotto giorni prima di accendere il primo fuoco. È il tempo necessario al cemento per completare la fase di indurimento. Esponendo al calore il cemento ancora nella fase di presa si rischia la fessurazione e la perdita di tenuta, sia strutturale che al fumo.

Nella foto seguente, che mi perdonerai se poco chiara, si può vedere l’interno della cappa dal punto di vista, diciamo così, del fuoco. Le superfici sono levigate al meglio, il fumo può scorrere in tutta libertà!

L'interno della cappa visto dal basso.

L’interno della cappa visto dal basso.

Per chiarezza: in alto nella foto si vede la parete interna dei tavelloni appena montati. In basso, parte della lastra di ghisa posizionata inclinata. A destra e a sinistra, le due pareti laterali formate dai tavelloni montati per primi.

Il risultato, per ora, è funzionale ma davvero brutto. Dovremo rifinirlo con tutti quegli elementi che lo renderanno, oltre che utile, anche esteticamente piacevole.

Le finiture in legno

Per realizzare la trave in legno che rifinisce la bocca del camino ho utilizzato non una vera trave ma uno scatolato in legno formato da tavole di legno lamellare.

La struttura è stata sagomata in funzione della forma della base in muratura.

La trave di finitura durante la lavorazione.

La trave di finitura durante la lavorazione.

La struttura che vedi sotto, quella a forma di U, andrà a coprire la cappa sopra i fornelli della cucina, mentre quella in primo piano, ad L, sarà quella che prenderà posto sopra al camino e che andrà a coprire la trave in cemento che sorregge i tavelloni della cappa.

Ho unito i pezzi con spine in legno e colla vinilica.

Qui sotto puoi vedere la finta trave nella sua posizione finale. Ancora non è completa, ma già l’aspetto finale sta migliorando.

La finta trave al suo posto.

La finta trave al suo posto.

È necessario stuccare con il gesso anche tutte le fessure che si vengono a creare fra legno e mattoni. Operazione fondamentale affinché il fumo non abbia nessuna via di fuga e che l’aria proveniente dalla apertura sul pavimento (leggi gli articoli precedenti) non possa in alcun modo essere inquinata dai fumi.

La finta trave è a sua volta rifinita da un “cornicione”, sempre in legno, che fungerà anche da mensola sopra il camino.

La cornice che fa anche da mensola.

La cornice che fa anche da mensola.

Una semplice sagomatura del bordo, realizzata con una fresa a mano, rende più elegante e leggera la mensola.

Siamo un bel pezzo avanti! Il nostro camino inizia ad avere i requisiti per diventare il centro logistico della cucina.

Il piano del fuoco a 90 centimetri di altezza lo rende ottimale per cucinare senza doversi inchinare; la forma quasi a parabola delle pareti e la lastra di ghisa inclinata permettono al calore di riflettersi nell’ambiente, riscaldandolo alla perfezione; l’aria che entra dall’apertura verso l’esterno si scalda a contatto delle pareti interne e consente inoltre un tiraggio ottimale.

La teoria c’è tutta.

Il collaudo

Dobbiamo ancora aspettare però per il collaudo finale.

Per ora accontentiamoci di vederlo quasi finito, in tutto il suo insieme.

Il camino terminato. Manca il rivestimento in cartongesso della cappa.

Il camino terminato. Manca il rivestimento in cartongesso della cappa.

Nella foto, come puoi vedere, il camino è già stato collaudato. La fuliggine sulle sue pareti racconta di qualche fuoco già acceso. È importante però sapere che devi aspettare almeno 28 giorni dopo le ultime lavorazioni con cemento e gesso per accendere il primo fuoco. Questa attesa è necessaria, come già ho scritto, per far si che cemento e gesso terminino il processo di indurimento. Ti dico di più, con uno di quegli spruzzini da giardinaggio, nebulizza quotidianamente, nei ventotto giorni di attesa, dell’acqua sulle parti in mattoni. Questo farà si che il cemento ed il gesso si consolidino in modo ottimale, evitando crepe e migliorando la tenuta strutturale di tutto l’insieme.

Passati i 28 giorni, inizia con dei piccoli fuochi, è necessario un “rodaggio” durante il quale la temperatura della struttura non superi livelli troppo alti e tutto l’insieme non subisca shock termici.

Se segui queste indicazioni avrai un camino a prova di bomba!

Prosegui a leggere:


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32 commenti

Roberto 5 Aprile 2019 - 19:52

Ciao Fabio, mi chiamo Roberto e sto ristrutturando una casa in montagna.
Fra i molti interventi che devo fare c’è il camino,dato che quello esistente è
piccolo e mal fatto.
Il tuo articolo è secondo me il più chiaro e ben fatto fra i molti che ho trovato in rete.
Mi piace l’approccio, ache io vorrei fare un camino comodo, con il piano alto, ho apppreso dai tuoi consigli molte cose, che possono fare la differenza fra realizzare un
lavoro mediocre, e un pratico e bell’oggetto.
Spero di avvicinarmi a quanto hai realizzato tu!
Grazie ancora ,
Roberto.

Rispondi
Fabio De Angelis 7 Aprile 2019 - 0:08

Ciao Roberto,
sono felice di esserti stato utile e sono lusingato dei tuoi complimenti 🙂 Sono sicuro che riuscirai a realizzare un ottimo camino. Se posso esserti d’aiuto non ti far scrupoli a chiedere consigli e suggerimenti. Dai, se ci sono riuscito io…
Tieni presente che il cuore di tutto il funzionamento del sistema sta nel rapporto fra le dimensioni della presa d’aria dall’esterno, le dimensioni della bocca del camino e le dimensioni della canna fumaria. Se ti occorre sapere di più su questi dati ed il loro calcolo, sarò ben contento di dirti come calcolarli.

Rispondi
alberto 25 Ottobre 2019 - 16:31

ciao Fabio mi chiamo Alberto e vivo da 2 anni in campagna in provincia di Teramo…… a proposito sono andato via da Roma…… voglio modificare il mio attuale camino osservando le ricette ( prescrizioni tecniche di Bagnolini.
ho visto la tua realizzazione e mi sembra abbastanza chiara però certamente vorrei conoscere le giuste proporzioni tra l’aspirazione la canna e la bocca del camino se possibile fare 2 chiacchiere con te sarebbe l’ideale…. ma fai tu vedo che sei impegnato su tutti i fronti.
grazie dei tuoi preziosi consigli già esposti nei 5 punti.

Rispondi
Fabio De Angelis 25 Ottobre 2019 - 18:13

Ciao Alberto,
Innanzitutto, complimenti per la scelta, so quanto può essere complicato ma anche quanto vantaggio ne può trarre la nostra qualità della vita vivendo in campagna. La zona che hai scelto è strategica 🙂 in campagna a non molta distanza dal mare, ottimo!
Ma veniamo alle tue domande.
Il calcolo del rapporto fra le diverse dimensioni dei passaggi dell’aria è piuttosto semplice.
I tre elementi che richiedono il preciso calcolo sono tre: la presa d’aria dall’esterno; la bocca del camino; la canna fumaria.
Non mi soffermo qui sulle varie considerazioni riguardo la velocità dell’aria e le quantità della stessa necessarie ad un buon tiraggio.
Per semplificare possiamo dire che: l’area della presa d’aria dall’esterno deve essere 1/20 dell’area della bocca del camino. Misura quindi la base e l’altezza della bocca del tuo camino, calcola l’area (base x altezza) dividi il valore ottenuto per 20 ed avrai l’area del foro d’ingresso dell’aria dall’esterno.
L’area del canale di uscita (la canna fumaria) dovrà essere invece pari ad 1/10 dell’area della bocca del camino.
Sulla canna fumaria occorre però aggiungere un’altra considerazione. Più è lunga la canna fumaria, minore può essere la sua dimensione.
Più precisamente posso dire che con una canna fumaria di lunghezza inferiore a 5 metri il rapporto dovrà essere di 1/8 (cioè più grande), con una canna fumaria lunga fra i 5 e i 10 metri il rapporto è di 1/10, Per canne fumarie più lunghe di 10 metri il rapporto potrà essere di 1/12 (più stretta).
Realizzando un camino partendo da zero le cose sono semplici. Nel caso di un camino esistente dovrai partire dalle dimensioni dell’esistente e calcolare, per così dire,a “ritroso” dalle dimensioni che già hai.
Fammi sapere se queste indicazioni ti sono state utili. Mi trovi comunque disponibile per qualsiasi altro chiarimento.
Buoni calcoli e buon lavoro!
A presto.
Fabio

Rispondi
alberto 25 Ottobre 2019 - 19:03

mi pare tutto chiarissimo…… adesso mi accingo a fare i calcoli….. non vedo l’ora di realizzarlo con un tiraggio perfetto….. spero che andrà così. ti ringrazio infinitamente.
ti terrò aggiornato sui lavori per condividere con te……. quindi a presto
alberto

Rispondi
Fabio De Angelis 27 Ottobre 2019 - 13:29

Ciao Alberto,
Mi fa piacere esserti stato utile. Aspetto gli aggiornamenti sulla tua realizzazione, vedrai che questo inverno avrai un ottimo camino per riscaldare la casa e senza il fastidio del fumo.
A presto.
Fabio

Rispondi
benedetto Della cioppa 21 Marzo 2020 - 19:33

buona sera se gentilmente puo darmi un po di consigli su un camino che accendendo in angolo va tutto bene avendo la porta della cucina appannata .se invece lo accendo giusto in mezzo. il camino fa fumo.avendo una canna fumaria di 5 m. e secondo il calcolo del camino larghezza x altezza 5.600mm.divisox 20 mi esce una presa d,’daria 2.60. gentilmente volevo una lucidazione dove fare la presa d,aria e se i calcoli sino giusti.grazie anticipatamente.

Rispondi
Fabio De Angelis 1 Aprile 2020 - 19:06

Buona sera Benedetto.
Per fare dei calcoli più precisi servirebbero anche le misure della sezione della canna fumaria. Questo per vedere se le dimensioni della bocca del camino sono adeguate o se vanno modificate.
Fammi sapere. Sarò felice di poter essere utile.
A presto.

Rispondi
Bendetto 1 Aprile 2020 - 20:52

Buona sera grazie gentilissimo la sezione della canna fumari e un tubo acciao da 200.mm se ho detto bene in quanto sono ignorante in matera.gentilissimo grazie

Rispondi
Fabio De Angelis 2 Aprile 2020 - 18:27

Buona sera Benedetto,
Da quello che mi scrivi posso solo dirti che la sezione della canna fumaria è troppo piccola per un qualsiasi camino. L’area della sezione della canna fumaria è di 314cm quadrati. Dovendo essere il rapporto fra canna fumaria/bocca del camino di 1/10, con un area della bocca del camino di 5600cm quadrati (come mi scrivi) l’area della canna fumaria dovrebbe essere almeno di 560cm quadrati. In pratica un tubo da 300mm.
In ogni caso, il calcolo da te fatto della presa d’aria rispetto alla bocca del camino è corretto.
Potresti intanto provare a realizzare la presa d’aria, che puoi posizionare in qualsiasi punto della stanza dove si trova il camino e vedere se il tiraggio migliora.
In caso contrario, temo che sarai costretto a modificare la canna fumaria, realizzandone una con sezione più grande.
Fammi sapere.

Rispondi
Massimo 25 Maggio 2020 - 11:31

Salve complimenti per la realizzazione e la descrizione del tutto.
Avrei 2 domande da porle.
Cosa serve il foro fatto sulla sinistra in alto della cappa non lo menziona mai ma c’è.
Dice che una sezzione di 200 e troppo piccolo per camino. Io avendo una altezza di 11m ho dovuto inserire nel vecchio condotto ed obligato a inserire un 200mm in acciaio corrugato come lo vede? Di quando potrei realizzare la bocca del camino. Grazie e buon lavoro

Rispondi
Fabio De Angelis 26 Maggio 2020 - 11:59

Buongiorno Massimo,
Il foro lungo una delle pareti della cappa del camino è per far entrare il tubo proveniente dalla cappa dei fornelli della cucina. Non si è rivelata una buona soluzione in quanto il fumo del camino esce dalla cappa dei fornelli, quando i fornelli sono spenti, cioè quando non c’è un flusso d’aria ascendente proveniente dalla cappa dei fornelli. Ho risolto con una chiusura che posiziono nella cappa dei fornelli quando il camino è acceso e i fornelli sono spenti.
Per quanto riguarda la dimensione della bocca del camino, in relazione alla canna fumaria da 200mm, il calcolo è semplice. L’area della canna fumaria deve essere 1/10 dell’area della bocca. In questo caso l’area della canna fumaria è 314cm quadri, l’area della bocca del camino dovrà quindi essere di 3140cm quadri.
Grazie a te e a presto.

Rispondi
Ermano 20 Ottobre 2020 - 22:44

Salve e complimenti.
Una domanda circa la possibilità di chiudere la canna fumaria, con una valvola, quando il camino non è in funzione. Non è necessaria?
Grazie e saluti.

Rispondi
Fabio De Angelis 21 Ottobre 2020 - 22:03

Buonasera Ermano,
La valvola di chiusura non è indispensabile. Può essere utile in estate, o comunque quando il camino è spento, per evitare un rientro d’aria nella stanza che potrebbe portare l’odore del creosoto depositato lungo la canna fumaria. Oppure nel caso di camini nella seconda casa per evitare la caduta di parti delle incrostazioni sul piano del camino e/o sul pavimento circostante.
Ai fini del corretto funzionamento del camino comunque, non è strettamente necessaria la presenza di una valvola di chiusura.
A presto.
Fabio

Rispondi
Simone 23 Giugno 2021 - 11:40

Ciao Fabio mi sono visto il tuo lavoro sul camino e perfetto ne sto costruendo uno anch’io ma una domanda nella foto vedo una bocchetta all’interno della cappa l’aria viene sempre presa dal vespaio alla base come nelle prime foto quindi una e la bocchetta nella cappa a sinistra e l’altra va nella stanza a destra quindi nell’ambiente ma la mandata dell’aria e sempre quella dall’esterno giusto?grazie

Rispondi
Fabio De Angelis 26 Giugno 2021 - 23:24

Buonasera Simone,
Quello che deduci dalle foto è corretto. Le due “finestrelle” che vedi fanno passare l’aria che proviene dall’esterno. La superficie delle due “finestrelle, sommata, è pari (in realtà di poco superiore ) alla superficie di ingresso dell’aria esterna. L’aria, incanalata dietro alla piastra di ghisa, fuoriesce dalle due “finestrelle”, una sopra la cappa e l’altra sulla destra.
Questa configurazione, ottimale nel caso specifico del nostro camino, fa si che l’aria in ingresso dalle due “finestrelle”, ha una temperatura di circa 20 gradi centigradi quando fuori siamo anche sotto lo zero e viene distribuita uniformemente nell’ambiente della cucina dove il camino è installato.
Quest’aria ha due funzioni importanti: far funzionare correttamente il tiraggio del camino e immettere aria riscaldata all’interno dell’ambiente.
Nel caso ti possono essere utili ulteriori suggerimenti, mi trovi disponibile per qualsiasi chiarimento.
Buon lavoro e, se vuoi, mandami le foto della tua realizzazione.
A presto.
Fabio.

Rispondi
Antonio 4 Novembre 2021 - 18:17

Sto completando un piccolo caminetto parzialmente prefabbricato con montaggio del frontale della cappa angolare in acciaio nero realizzata da un fabbro sulla parte posteriore prefabbricata in conglomerato refrattario, per la sigillatura delle zone di contatto tra metallo e conglomerato ho acquistato un sigillante refrattario (1200 °C) che da scheda quando la massa asciuga non è elastico, detto sigillante è efficace per la tenuta considerando che la parte metallica della cappa di dilata con calore.
Se il procedimento non è idoneo un suggerimento per risolvere il problema.
Grazie per la risposta e saluti.

Rispondi
Fabio De Angelis 4 Novembre 2021 - 21:47

Buonasera Antonio,
In genere i sigillanti termici, applicabili tipo silicone, riescono a tenere bene ed a lungo fra superfici diverse come mattoni e metallo o conglomerato e metallo.
In linea di massima ti posso dire di scegliere un prodotto di qualità. Assicurati che le superfici da sigillare siano perfettamente pulite e che ogni millimetro della sigillatura sia perfetto. In genere è meglio inumidire le parti porose (mattoni, conglomerato) ma per questo attieniti alle indicazioni del produttore.
Penso che la tua scelta sia la migliore. L’unica alternativa è quella di sigillare con cemento refrattario ma, avrei dei dubbi sulla tenuta rispetto alla parte in acciaio.
Buon lavoro
Fabio

Rispondi
Antonino 8 Febbraio 2022 - 23:18

Salve, complimenti per la spiegazione e l ottimo lavoro effettuato volevo porle due domande: la prima riguarda la canna fumaria che dimensioni ha? La seconda invece riguarda la profondità del camino. La ringrazio per la disponibilità e l eventuale risposta

Rispondi
Fabio De Angelis 9 Febbraio 2022 - 22:04

Buonasera Antonino,
La canna fumaria del camino, che ho trovato già presente, è di 30×30 centimetri mentre la profondità del camino è di 47 centimetri.
Per qualsiasi altra informazione mi trovi disponibile.
A presto.
Fabio

Rispondi
Domenico 9 Marzo 2023 - 16:16

Salve avrei bisogno di un chiarimento per la costruzione di un camino,per quanto riguarda presa d aria di canna fumaria e tutto ok .la cappa che angolazione devo dare e che altezza? Dato che la base del camino ha una forma a ortogonale la cappa posso farla con 4 lati o devo seguire la base sotto?l architrave che misura fare ?il camino ha una bocca da 105 cm altezza 80 profondità 70.
Grazie

Rispondi
Fabio De Angelis 22 Marzo 2023 - 10:10

Buongiorno Domenico,
L’angolazione della cappa è determinata dallo spazio che hai fra fine dei muretti verticali e inizio della canna fumaria. In pratica poggerai i tavelloni con l’inclinazione necessaria per chiudere lo spazio fra fine della camera di fuoco e inizio canna fumaria.
La forma della cappa segue la forma del bordo in alto dei muretti verticali, quindi poggerai i tavelloni della cappa lungo il perimetro e salirai via via seguendo questo profilo.
Per la luce di 105 centimetri da chiudere, sarà sufficiente un’architrave da 10×10 centimetri in cemento armato che puoi realizzare facilmente da te.
Fammi sapere se ti sono stato utile ed non esitare a fare altre domande.
A presto.

Rispondi
Domenico 22 Marzo 2023 - 12:55

Salve e grazie per la risposta
Le allego un link e la foto della cappa in 3d se lo apre vede gentilmente se va bene .grazie ancora https://photos.app.goo.gl/VGocnBrKQ22hAMLL9

Rispondi
Fabio De Angelis 25 Marzo 2023 - 22:11

Buonasera Domenico,
Si, mi sembra che vada tutto bene.
Mi faccia sapere se i risultati sono come le aspettative.
Grazie e a presto.

Rispondi
Domenico 29 Dicembre 2023 - 13:12

Buongiorno
Volevo gentilmente sapere se per la stuccatura ,o comprato gesso da muratura va bene.grazie

Rispondi
Fabio De Angelis 26 Gennaio 2024 - 12:52

Buongiorno Domenico,
Perdonami il ritardo ma ero convinto di aver risposto, mentre vedo ora che non sono presenti commenti alla tua domanda.
Immagino che a questo punto avrai già risolto. In ogni caso, posso dirti che il gesso va benissimo per le stuccature e per le rasature delle superfici esposte al fuoco, una volta ben asciutto è molto resistente alle alte temperature. Dovrei averlo già detto da qualche parte, ma ricordo un anziano muratore che mi disse: “Dove c’è acqua, cemento; dove c’è fuoco, gesso”.
A presto
Fabio

Rispondi
Domenico 26 Gennaio 2024 - 13:17

Grazie per la risposta ho risolto ,ho acceso e provato allego il link per vedere il video.
VID_20240113_122937_0_COMPRESSED.mp4

Rispondi
Fabio De Angelis 7 Febbraio 2024 - 15:20

Buongiorno Domenico,
Mi sembra un buon lavoro! Complimenti!

Rispondi
Filippo 9 Maggio 2024 - 12:16

Buongiorno, ho realizzato un camino molto simile al suo, anche nei particolari costruttivi..vorrei sapere della lamiera inclinata sul retro, a cosa le serve? che spessore ha? col passare del tempo si è rovinata col calore?
Grazie mille

Rispondi
Fabio De Angelis 12 Maggio 2024 - 0:08

Buonasera Filippo,
innanzi tutto, tutta la mia stima per aver realizzato un camino, non è cosa da tutti e ci vuole un po’ di coraggio e un bel po’ di competenza, quindi, complimenti!
La lastra inclinata posta sul retro ha diverse funzioni. Il fatto che sia inclinata serve a ridurre gradualmente la sezione del canale di evacuazione fumi, questo permette di accelerare la velocità dell’aria riscaldata dalla fiamma e facilitare la salita verso l’alto dei fumi. In sostanza, il calore maggiore lo si ha sul braciere, via via che si sale il calore si riduce ed i fumi, con una sezione tutta uguale, rallenterebbero, riducendo la sezione invece i fumi sono costretti a mantenere una velocità il più costante possibile.
La lastra inclinata permette, poi, di realizzare il “piano antiritorno fumi”. Come descritto nell’articolo, sulla parte alta della piastra è posizionata una tavellina orizzontale che impedisce ai fumi che stanno salendo di ridiscendere verso il basso date le turbolenze che si vengono naturalmente a creare (un po’ come l’alettone sulla coda delle macchine di formula 1).
La lastra viene poi riscaldata dalla fiamma e riflette il calore, il fatto che sia inclinata fa in modo che la riflessione venga diretta verso la bocca del camino, a tutto vantaggio di chi gli si trova di fronte, facilitando la diffusione del calore nella direzione in cui ne abbiamo più bisogno.
Nel caso specifico del camino che ho realizzato descritto negli articoli, la lastra funge anche da scambiatore di calore fra il braciere e l’aria che vi passa dietro, aria che serve al tiraggio e che -proprio perché è presente la lastra- si riscalda e entra nell’ambiente già riscaldata.
La lastra non è una lamiera ma una lastra di ghisa 90×60 dello spessore di quasi un centimetro, pesa come una portaerei! 🙂
La sua massa fa in modo che il calore accumulato viene immagazzinato a lungo, così da funzionare come volano termico fra gli alti e bassi del fuoco del camino.
La ghisa poi ha più o meno lo stesso coefficiente di dilatazione dei mattoni refrattari, questa caratteristica fa si che non si creino crepe nelle giunzioni fra mattoni e lastra, garantendo la durata del manufatto.
Il fatto che sia di ghisa, il suo importante spessore ed il suo coefficiente di dilatazione fa si che nel tempo (il camino funziona ormai da molti anni) non ci sia stato nessun cedimento o consumo della struttura.
Spero di essere stato chiaro nelle descrizioni (sicuramente prolisso), fammi sapere se ti sono stato utile.
A presto.

Rispondi
Filippo 13 Maggio 2024 - 11:13

Grazie mille, risposta molto esaustiva e precisa nei minimi dettagli. Un’ ultimo dubbio provo a spiegartelo…le due parti del focolaio inclinate mi piacerebbe farle intonacate e non in mattoncini refrattari, per fare un po stacco…..secondo te il cemento ad alta temperatura tiene al calore o potrebbe staccarsi (nelle due parti laterali il fuoco non dovrebbe esserci, c’e’ solo il calore che si sviluppa nella parte centrale).

Rispondi
Fabio De Angelis 13 Giugno 2024 - 22:51

Buonasera Filippo,
Perdonami, se puoi, il ritardo della risposta. Il lavoro mi sta assorbendo molto e seguo poco, colpevolmente, il blog.
Il cemento refrattario può andar bene per una intonacatura, ancor meglio il gesso, quest’ultimo un po’ più difficile da lavorare, tira molto velocemente ed i tempi di lavorazione devono essere brevissimi e precisi.
In ogni caso (cemento o gesso) una intonacatura all’interno di un camino avrà vita breve, gli sbalzi di temperatura, inevitabili anche se le pareti sono lontane dal braciere, comportano una dilatazione termica che il piccolo spessore di un intonaco difficilmente sopporta.
Per ottenere, eventualmente, un buon risultato devi pulire perfettamente la superficie da intonacare, magari spazzolandola con una spazzola d’ottone e rifinirla con una pulizia con acido tamponato. Deve essere perfetta e senza residui sulla superficie. Bagnala con un nebulizzatore con acqua, abbondantemente, e poi lavora con l’intonacatura.
Se realizzi l’intonacatura con cemento refrattario devi aspettare almeno 28 giorni prima di accendere un fuoco nel camino. Con il gesso l’attesa è minore, un giorno o due.
Spero di esserti stato utile.
A presto.
Fabio

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