A
Acidità (pH)
Il pH è una scala di misura dell’acidità o della basicità di una soluzione acquosa. Il termine “pH” fu introdotto nel 1909 dal chimico danese Søren Sørensen. Convenzionalmente, il pH di soluzioni acquose assume valori compresi fra 0 (massima acidità) e 14 (massima basicità). Valori inferiori a 0 e maggiori di 14 sono possibili, naturalmente, ma sono indicativi di soluzioni fortemente acide o basiche rispettivamente, corrispondenti a valori che rendono sperimentalmente difficile la misura elettrochimica e comportano, comunque, deviazioni significative dall’idealità. Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralità, tipica dell’acqua pura a 25 °C. Comunque, in soluzioni non acquose, il pH può assumere valori anche molto al di fuori del range 0-14: ad esempio una soluzione di oleum (acido solforico concentrato saturato con triossido di zolfo) presenta un pH di -13. Il pH può essere misurato per via elettrica, sfruttando il potenziale creato dalla differenza di concentrazione di ioni idrogeno su due lati di una membrana di vetro (piaccametro), o per via chimica, sfruttando la capacità di alcune sostanze (dette indicatori) di modificare il loro colore in funzione del pH dell’ambiente in cui si trovano. Normalmente, sono sostanze usate in soluzione, come per esempio la fenolftaleina e il blu di bromotimolo. Molto spesso gli indicatori si usano anche supportati su strisce di carta (le cosiddette “cartine indicatrici universali”), le quali cambiano colore quando vengono immerse in sostanze acide o basiche. L’esempio più comune è quello delle “cartine tornasole”, di colore rosa in ambiente acido e azzurro in ambiente alcalino.
Acidofila (pianta)
Si dice di pianta che predilige i terreni acidi ed è inadatta a terreni calcarei (basici). Tipiche piante acidofile sono: il rododendro e l’azalea.
Agricoltura biologica
Metodo di coltivazione agricola che tende alla riduzione o meglio ancora alla eliminazione , dell’impatto sull’ambiente e sulla salute dell’uomo causato dai prodotti chimici per la difesa da parassiti e per la concimazione.
Agricoltura ecosostenibile (o ecocompatibile)
Termine che indica, genericamente, i metodi di coltivazione che tendono a contenere l’impatto negativo dei prodotti chimici e mantenere l’equilibrio dell’ambiente con tecniche che mantengano la biodiversità diversificando colture e allevamenti, eseguendo attente lavorazioni del terreno, attuando concimazioni organiche, prediligendo metodi di irrigazione con il minimo utilizzo di acqua.
Agricoltura integrata
Metodo di coltivazione che, pur utilizzando una minima quantità di prodotti chimici, mira alla riduzione dell’impatto ambientale attraverso una attenta scelta delle coltivazioni adatte all’area interessata e ad un uso razionale di tutti i metodi di coltivazione disponibili.
Allegagione
Fase della formazione del frutto immediatamente successiva all’impollinazione e fecondazione.
Alloctona
Specie, vegetale o animale, originaria di luoghi lontani e differenti da quelli in cui si trova. Contrario di Autoctona.
Ammendante
Sostanza organica o minerale, sintetica o naturale, in grado di migliorare le caratteristiche meccaniche, fisiche, chimiche e biologiche di un terreno.
Analisi del terreno
Procedimento chimico, fisico e biologico che consente di determinare la qualità e la quantità di elementi utili alle piante. Permette di definire se un terreno è adatto alla coltivazione di una determinata specie o de invece necessita di interventi per renderlo tale.
Anticrittogamico (o fungicida)
Prodotto usato per difendere le piante da agenti fungini (crittogame), responsabili di malattie come la ticchiolatura delle pomacee o la peronospora della vite.
Antiparassitario
Prodotto utilizzato per difendere le piante da parassiti di origine vegetale (funghi) o animale (insetti, acari) o altri organismi (roditori, lumache). Rientrano negli antiparassitari gli insetticidi, i fungicidi, gli acaricidi, ecc. Si diversificano in: Antipar. di copertura che agiscono sulla superficie della pianta; Antipar. sistemici che penetrando nella pianta si diffondono attraverso la linfa; Antipar. citotropici e translaminari che penetrano nella pianta e si localizzano solo nelle parti necessarie. In veterinaria ci sono Antiparassitari destinati ai parassiti esterni (pulci, zecche) o destinati a parassiti interni (vermi, protozoi).
Apireno
Frutto che non contiene semi, come alcune varietà di uva.
Aratura
Una delle lavorazioni principali del terreno. Viene effettuata per frantumarlo attraverso un rivoltamento, parziale o totale, generalmente a profondità superiori a 20 cm.
Assolcatura
Lavoro che consiste nella apertura di solchi nel terreno, come ad esempio la preparazione dell’area per la coltivazione di pomodori o altre varietà di ortaggi.
Assuefazione
Resistenza sviluppata da insetti o funghi verso le sostanze utilizzate per combatterli a seguito di eccessivi trattamenti ripetuti.
Autoctona
Specie, vegetale o animale, originaria dei luoghi in cui si trova. Contrario di Alloctona.
Autofertile
Varietà il cui polline è in grado di fecondare gli ovuli dei fiori della stessa varietà. Contrario di Autosterile.
Autosessaggio
Caratteristica genetica per la quale pulcini maschi e femmine di alcune razze avicole (polli, anatre, ecc.) presentano alla nascita colorazioni diverse così da poter riconoscere da subito il sesso.
Autosterile
Varietà il cui polline non è in grado di fecondare gli ovuli dei fiori della stessa varietà. Contrario di Autofertile.
Avicoli
Spece di uccelli allevati in ambiente domestico come anatre, polli, oche, tacchini.
Avifauna
Termine che indica le specie avicole selvatiche di una determinata area geografica. Si indicano con lo stesso termine le specie avicole che possono essere allevate, come il fagiano o la quaglia.
B
Bacca
Frutto che contiene più semi all’interno della polpa. La buccia delle bacche è tipicamente membranosa, come ad esempio l’uva, il pomodoro, la melanzana.
Biennale
Pianta che svolge il suo ciclo vegetativo in un arco temporale di due anni. Nel primo anno sviluppa l’apparato fogliare e le radici, nel secondo produce i fiori, i frutti e i semi. Esempi sono la carota e la barbabietola.
Biomassa
Termine che indica in modo generico i residui delle coltivazioni (paglia, sterpaglie), i reflui di origine zootecnica (letame, pollina). Si utilizza anche per indicare il legname ridotto in scaglie (cippato) che viene utilizzato come combustibile o per la produzione di pannelli per l’industria mobiliera.
Biotrituratore
Macchinario azionato da motore elettrico, a scoppio o da presa di forza di un trattore, usato per sminuzzare foglie, residui di potatura o altro materiale organico.
Buca di sabbia
Termine usato in avicoltura. Indica una buca profonda circa 50 cm. riempita di sabbia e cenere di legna per il bagno di sabbia di avicoli domestici, utile per consentirgli di liberarsi dai parassiti esterni. La cenere rende il composto più gradevole agli animali.
Bulbillo
Parte del bulbo di piante come l’aglio (dove viene definito “spicchio”) che è in grado di emettere un germoglio e nuove radici dando origine a nuovi esemplari. Nel caso dei gigli si trovano bulbilli all’ascella alla base delle foglie.
Bulbo
Parte sotterranea del fusto che, trasformata, contiene sostanze di riserva. Può trovarsi anche a livello del terreno. Il “girello” ne forma la parte centrale, circondato da foglie modificate, chiamate “catafilli”. Alla sua base si trova il “disco” da dove partono le radici. Altre foglie trasformate lo avvolgono formando la “tunica”. La cipolla è un tipico esempio di bulbo.
Bulbo-tubero
Fusto trasformato che raggruppa le caratteristiche del bulbo e del tubero. Un tipico esempio è quello del bulbo di gladiolo.
C
Caducifoglie
Le piante che, a fine del ciclo vegetativo, lasciano cadere le foglie.
Calcare
Il Carbonato di calcio (Ca-CO3) presente nel terreno. La sua presenza nel terreno, se eccessiva, ostacola l’assorbimento del ferro da parte delle radici e provocare il fenomeno della clorosi.
Capezzagna
Fascia di terreno posta ai margini di un appezzamento. Serve al transito ed è utile per smaltire le acque piovane in eccesso.
Capillarità
Movimento dell’acqua dal basso verso l’alto attraverso le porosità del terreno.
Capitozza
Metodo di allevamento di piante che, fin da giovani vengono tagliate ad una altezza di 1,5 – 2 metri. In tal modo si favorisce lo sviluppo di molti rami. Utilizzato per produrre foraggio o vimini, oppure per mantenere una specifica forma per piante lungo viali e fossi.
Carboidrati o Idrati di carbonio
Le sostanze costituite da Carbonio e Idrogeno che forniscono energia. Sono prodotte dalle foglie e sono particolarmente presenti nei frutti e nei semi. Altrimenti detti “zuccheri” o “glucidi”.
Carenza
Insufficienza o mancanza di qualche sostanza indispensabile. Vengono definite “malattie da carenza” le degenerazioni nelle piante o negli animali per l’insufficienza o la mancanza di un qualsiasi elemento nutritivo.
Cariosside
Frutto-seme tipico delle Graminacee, in particolare dei Cereali. Nel riso è rivestita di brattee e viene definita “vestita”. Nel grano ne è priva, in tal caso viene definita “nuda”.
Carotenoidi
Gruppo di sostanze colorate dal giallo al violetto, contenenti quaranta atomi di carbonio. Sono diffuse nei fiori, nei frutti, nelle radici ed in molti tessuti animali. Una dieta ricca di carotenoidi contrasta la formazione di alcuni tumori, la degenerazione maculare, la cataratta e tutte quelle malattie legate alla degenerazione ossidativa.
Carpofago
Così definiti gli insetti che si nutrono di frutti. Tipici esempi: la mosca dell’olivo e la carpocapsa delle pomacee.
Cascola
Fenomeno di caduta spontanea di gemme, di fiori ma soprattutto di frutti, in qualsiasi fase di sviluppo.
Ceduo
Metodo di gestione e coltivazione del bosco che prevede un taglio periodico delle piante. Viene praticato il “ceduo semplice” dove non vengono lasciate piante ed il “ceduo matricinato” dove vengono conservate piante in grado di fruttificare. Una forma intermedia è il “ceduo composto” dove sono presenti sia le piante di alto fusto che quelle originate dalle ceppaie. Le piante più adatte a questo tipo di coltivazione sono: il castagno, la robinia, il faggio, il carpino.
Cellulosa
Sostanza presente nelle piante. Concentrata in particolare nelle pareti che circondano le cellule.
Ceppaia
La parte basale del tronco di un albero che rimane dopo il taglio. In particolare viene così definita quella di piante con predisposizione alla produzione di polloni.
Cespitoso
Portamento di piante costituite da numerosi steli accostati gli uni agli altri che hanno origine da un’unica radice.
Chelato
Sostanza chimica, organica, che si lega ai metalli. Composti chelati artificiali vengono spesso apportati nel terreno per favorire la disponibilità di alcuni metalli e renderli utilizzabili per l’assorbimento da parte delle piante.
Chioccia
Gallina nella fase fisiologica della cova e dell’allevamento dei pulcini.
Ciclo produttivo
Arco temporale che intercorre fra la germinazione del seme, o il germogliamento nelle piante perenni, ed il raccolto dei frutti nel momento utile per l’alimentazione od il suo utilizzo.
Ciclo vegetativo
Arco temporale che intercorre fra la germinazione del seme, o il germogliamento nelle piante perenni ed il riposo vegetativo. Per gli alberi si definisce: ciclo annuale di vegetazione.
Ciclo vitale (o biologico)
Arco temporale durante il quale si svolgono i processi di nascita, crescita, riproduzione e morte di un qualsiasi essere vivente.
Cimatura
Asportazione della parte finale erbacea della pianta o di germogli. Viene praticata al fine di vari scopi: frenare lo sviluppo del germoglio principale per far emettere germogli laterali; per ridurre lo sviluppo in altezza; per far assumere una forma più globosa alla pianta.
Cippato
Scaglie di 2-5 cm di materiale legnoso ottenute dallo sminuzzamento delle parti come fusto, rami, radici. Effettuato con appositi macchinari.
Clorofilla
Sostanza colorante di colore verde. Basilare per il processo di fotosintesi. È contenuta in minuscoli organi denominati Cloroplasti.
Clorosi
Fenomeno derivante dalla mancanza di ferro il cui assorbimento è ostacolato dalla eccessiva presenza di Calcare nel terreno. Si manifesta con perdita di colore e ingiallimento delle foglie conseguente alla riduzione di clorofilla, di cui il ferro è il principale componente.
Coadiuvante
Un qualsiasi componente aggiunto ad un prodotto fitosanitario in grado di migliorare gli effetti del principio attivo. Sono coadiuvanti: gli adesivanti, i bagnanti, gli emulsionanti, i sospensivanti, i solventi.
Coformulante
Sostanza aggiunta al principio attivo per ridurne la concentrazione.
Compattamento del terreno
Riduzione della porosità del terreno a causa di una forza meccanica applicata sullo stesso, come il calpestio o il passaggio di macchinari agricoli.
Compost
Sostanza ammendante ottenuta dalla decomposizione e trasformazione di diversi materiali organici. Costituisce una valida fonte di sostanze utilissime per il miglioramento del terreno che ci si può produrre autonomamente, tenendo presente che i materiali di partenza devono essere ben selezionati così da ottenere un prodotto di qualità.
Compostaggio
Procedimento biologico controllato, finalizzato a convertire materiali organici di rifiuto (sfalci d’erba, residui della cucina, cippato, pollina, ecc.) in compost.
Concime
Sostanza di origine minerale o organica, naturale o sintetica, in grado di apportare al terreno gli elementi necessari al nutrimento delle piante. Può essere Concime composto che contiene due o più elementi; Concime organico che contiene carbonio ed altri nutrienti, come ad esempio la pollina essiccata; Concime semplice che contiene un solo elemento (azoto, fosforo, potassio).
Creosoto
Si tratta di un miscuglio di sostanze di natura fenolica derivate dal catrame di legno che si mescolano alla fuliggine formando le incrostazioni nelle canne fumarie. Se non vengono rimossi possono essere causa del pericoloso incendio della canna fumaria.
Si forma quando la temperatura del fumo all’interno della canna fumaria è bassa. Di solito si addensa più facilmente nelle parti fredde della canna fumaria soprattutto nel tratto terminale.
D
Diaforetico
Diaforetici sono i coadiuvanti delle malattie febbrili perché aumentano la sudorazione, favoriscono l’eliminazione delle tossine microbiche ed, in ultimo, la diminuzione della temperatura, funzionando, quindi, da disintossicanti dell’organismo.
Dismenorrea
La dismenorrea o mestruazione dolorosa è un’alterazione mestruale, accompagnata da disturbi generali o locali e da dolori, che interessano in genere la regione pelvica e l’addome.
E
Emmenagogo
Il termine emmenagogo (plurale: emmenagoghi) indica quei principi attivi, farmaci, o rimedi fitoterapici, in grado di stimolare l’afflusso di sangue nell’area pelvica e nell’utero, e, in alcuni casi, di favorire la mestruazione. Principi attivi con tali proprietà possono essere utilizzati nelle cosiddette terapie emmenagoghe, in quei casi in cui il flusso mestruale sia assente o rarefatto per cause diverse dalla gravidanza, come nell’amenorrea o nell’oligomenorrea.
L’etimologia proviene dal greco antico (ta)emmena = mestrui e agogos = che conduce (fuori).
F
Fotosintesi clorofilliana
Processo che utilizza l’energia del sole per la formazione di sostanze organiche partendo da elementi inorganici semplici come Acqua e Anidride Carbonica. Fondamentale è la presenza della clorofilla. Tutto il sistema vitale del nostro pianeta è legato a questo processo: primo, perché gli organismi fotosintetici (il mondo vegetale) sono alla base della catena alimentare; secondo, perché per mezzo di questo processo viene immesso ossigeno nella nostra atmosfera.
Frullatore ad immersione
Elettrodomestico che viene utilizzato per frullare ed omogenizzare un qualsiasi prodotto adatto a questo trattamento. Si compone di un motore e di un asta munita di lame, queste possono essere immerse nel composto da sminuzzare. Il motore è contenuto nel manico, dove sono posizionati i pulsanti con cui azionare le lame. In genere il corpo motore è separabile dall’asta munita di lame per facilitarne la pulizia. Lo si utilizza normalmente dentro contenitori di forma cilindrica (bicchieri, pentole, beker) nei quali viene messo il prodotto (frutta, verdure, ecc.) e liquidi (latte, acqua, brodo, ecc.)
M
Malattie esantematiche
Le malattie esantematiche sono un gruppo di patologie, tipiche dell’età pediatrica caratterizzate, oltre che da vari altri sintomi, soprattutto da una caratteristica comune: l’esantema. Il termine esantema deriva dal greco e significa”fioritura”, “efflorescenza”. Ogni malattia ha una sua caratteristica “fioritura”, cioè una propria caratteristica manifestazione cutanea.
Manichetta
Si tratta di un tubo flessibile utilizzato per l’irrigazione. Vengono posizionate sotto la pacciamatura oppure al livello del terreno. In commercio se ne trovano di tipi diversi: porose, con gocciolatoi o semplicemente forate per soddisfare le diverse esigenze di irrigazione. Permettono di risparmiare acqua e di non bagnare inutilmente la parte aerea delle piante.
Margotta
Si tratta di un ramo che viene stimolato a sviluppare radici quando è ancora attaccato alla pianta originaria. Si chiama “Margottaggio” il metodo di moltiplicazione delle piante effettuato con questo metodo.
Viene distinto in “Margotta aerea” quando si ottiene la nuova pianta da un ramo della chioma della pianta e in “Margotta di ceppaia” quando si fanno radicare i germogli che emergono dalla base della pianta dopo averla tagliata vicino al terreno.
O
Organolettiche
Proprietà che possono essere percepite e valutate dai sensi. L’esame organolettico viene eseguito per valutare la qualità degli alimenti relativamente al sapore, l’odore, il colore, la consistenza e simili.
Osmosi
Fenomeno fisico che consiste nella diffusione di un solvente attraverso una membrana semipermeabile che separa due soluzioni a diversa concentrazione, e che impedisce la diffusione dei soluti. Tale fenomeno determina il passaggio del solvente stesso dalla soluzione meno concentrata a quella più concentrata, dovuto alla tendenza termodinamica del sistema delle due soluzioni ad assumere uguale concentrazione.
P
Pacciamatura
La pacciamatura è una tecnica di supporto alla coltivazione che viene attuata con il ricoprire il terreno sotto le piante con vari materiali (paglia, foglie secche, teli in fibre, erba sfalciata). Impedisce lo sviluppo di piante infestanti, riduce l’evaporazione dell’acqua di irrigazione, evita che i frutti e le foglie si sporchino. Può essere utilizzata sia in campo aperto che dentro la serra.
Paiolo
Si tratta di un recipiente da cucina di rame o d’alluminio, rotondo e profondo, con un manico arcuato e mobile fatto per essere appeso a una catena al centro del camino. Tipico recipiente per cucinare la polenta.
Pectina
La pectina è un eteropolisaccaride, composto dall’unione di più monosaccaridi differenti, formato in parte da unità esosano (C6H10O5). Più precisamente con il nome di pectina si intende il composto estratto dalla frutta a partire dalla protopectina in essa contenuta. Ogni frutto ha una percentuale di pectina variabile a seconda della specie e della sua età di maturazione. La pectina cementifica lo spazio tra una cellula e l’altra, tenendole unite e dando croccantezza a frutta o verdura. Con il procedere della maturazione questo legame si scioglie e il frutto perde consistenza.
Propaggine
È un ramo prodotto dalla pianta madre, abbastanza vicino al terreno, tale che può essere facilmente interrato parzialmente al fine di fargli emettere delle radici nella parte interrata.
Q
Quinconce
Si tratta di una disposizione degli alberi o delle piante, messe a dimora ai vertici di una serie di triangoli isosceli tracciati idealmente sul terreno. Il termine deriva da una moneta di bronzo dell’Italia antica del valore di cinque once contrassegnata da cinque globetti disposti come il numero cinque nei dadi.
T
Talea
La talea è una porzione di ramo oppure di radice o di foglia la quale, posta in condizioni ottimali di luce, temperatura e umidità, emette delle radici e sviluppa dei germogli originando una nuova pianta. Chiamata “Talea radicata”.