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Estate di San Martino: quando l’autunno riscopre il sole.

Una pausa di calore e colore che celebra il vino nuovo e le antiche usanze.

di Fabio De Angelis
San Martino e il povero.
Tempo di lettura: 6 minuti

Cos’è l’Estate di san Martino?

Nella prima metà di novembre avviene solitamente un fenomeno metereologico di breve durata. Ad autunno ben avviato arrivano alcune giornate tiepide e gradevoli che nella tradizione popolare prendono il nome di Estate di San Martino.

La definizione deriva dalla leggenda che narra del soldato romano, Martino di Tours il quale, mentre si spostava a cavallo verso Amiens, città della Gallia, incontra un pover’uomo che aveva molto freddo. Martino si ferma, taglia con la spada il suo prezioso mantello a metà e lo dona al bisognoso. In quel momento il clima cambia, da freddo e umido diviene tiepido e piacevole. Il cielo in questo modo volle ringraziare Martino per il suo gesto di misericordia.

Quella stessa notte Gesù apparve in sogno a Martino rivelandogli che era lui il mendicante infreddolito. Dopo questi fatti Martino si dedicò alla vita monastica e a diffondere il culto cristiano, soprattutto nelle campagne.

Nella tradizione, nei giorni adiacenti l’undici di novembre, giorno in cui si celebra San Martino, il clima si fa “miracolosamente” più gradevole.

 

Tiepidi raggi di sole il giorno di San Martino.

Tiepido sole in una mattina di metà novembre.

Il significato simbolico

L’ultimo calore prima del freddo; questi brevi giorni di bel tempo simboleggiano e sottolineano il passaggio dall’autunno al freddo inverno, molti riti e usanze si concentrano in questi brevi giorni, “L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino” recita un proverbio, indica il rapido il passaggio dall’autunno all’inverno più freddo, ma proprio per questo si concentrano tante consuetudini legate alla transizione verso i mesi più freddi.

In quasi tutte le regioni d’Italia si celebra il giorno di san Martino con feste e buone mangiate. Ad Ascoli si fanno ricche grigliate, in Salento si friggono le pittule mentre a Venezia si preparano i dolcetti di san Martino, pasta frolla a forma del santo a cavallo.

Quasi in tutte le nazioni europee esistono usanze legate a questa ricorrenza. In Germania ed in Austria è tradizione cucinare l’oca per ricordare quando Martino si nascose in un ocaio per non essere eletto, per umiltà, come vescovo; ma le oche con il loro gran baccano lo fecero scoprire. Nei Paesi Bassi i bambini vanno di porta in porta cantando canzoni dedicate al santo, un po’ come Halloween ma con maggiore condivisione e gioia.

Oche e foliage di albicocco.

Oche che cercano tepore sotto un albicocco in autunno.

In Alsazia e Lorena si fanno processioni e falò; in Portogallo si consumano castagne mentre in Belgio san Martino porta doni ai bambini e si organizzano processioni con lanterne che simboleggiano il fuoco come ritorno del calore.

In Polonia a Poznań si preparano i tradizionali Rogale Świętomarcińskie, dolci a forma di mezzaluna ripieni di semi di papavero, noci e miele, tipici per questa festa e simbolo del mantello di San Martino.

La scienza cosa dice?

Analizzando le mappe climatologiche dal 1948 ad oggi si può vedere che in questo specifico periodo dell’anno (11-12-13-14 novembre) si verifica una espansione dell’alta pressione delle Azzorre dalla Spagna fin verso l’Europa centrale, lasciando soltanto all’Europa nord orientale le correnti fredde.

Esiste quindi una base scientifica per questo fenomeno climatologico che, fra l’altro, si ripete simile nei mesi di aprile-maggio nell’emisfero australe, mesi in cui, in quelle latitudini, è autunno. Fenomeno noto come “Indian summer” (estate indiana). Chi lo sa se il fumetto “Tutto ricominciò con un’estate indiana” di Manara e Pratt fa riferimento proprio a questo particolare periodo?

Legami con la vendemmia

I giorni fra l’11 e il 14 novembre sono strettamente legati alla presentazione sul mercato dei vini novelli. Il cambio del clima ci fa oggi trovare le bottiglie dei novelli già diversi giorni prima; assieme alle castagne da arrostire e da gustare assieme al gradevole nettare.  Non so però se questo fenomeno dell’anticipo dei tempi sia più legato a strategie commerciali piuttosto che al rispetto delle esigenze climatiche, un po’ come i pandori e panettoni che compaiono sugli scaffali dei supermercati già a fine ottobre…

“Fare san Martino”

In passato i contratti di affitto dei poderi scadevano proprio l’undici novembre, spesso accadeva che famiglie di contadini in questo periodo dovessero spostarsi da un podere ad un altro poiché, scaduto un affitto presso un podere, ne iniziavano uno nuovo in un’altra zona.

Si trattava quindi di caricare, durante i giorni di questa “estate”, tutte le suppellettili sui carri e traslocare. Questa usanza, durata per decenni, ha fatto diventare la frase “fare san Martino” un modo di dire per indicare il trasloco di casa o il cambio di lavoro.

I poeti e San Martino

Molti autori hanno citato nei loro lavori l’estate di San Martino, i più famosi sono Pascoli e Carducci.

Nella sua poesia Novembre Pascoli conclude con questi versi:

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile. È l’estate,
fredda, dei morti.

Carducci titola la sua poesia con l’esplicito San Martino, il cui incipit è conosciuto praticamente da tutti:

La nebbia a gl’irti colli
piovigginando sale,
e sotto il maestrale
urla e biancheggia il mar

Curiosità

Nel 1975, a Perugia, cinque musicisti umbri fondarono il gruppo di musica progressive italiana chiamato “L’estate di San Martino”. Il gruppo ha lavorato molto in Umbria fra il 1975 e gli anni ’90. Fra il 2006 e il 2022 hanno pubblicato 5 album.

Motti e proverbi

L’estate di San Martino dura tre giorni e un pochino” lo abbiamo già citato. Ma molti altri proverbi sono legati a questo specifico periodo, vediamone insieme alcuni:

Per San Martino, cadon le foglie e si spilla il vino.” Le foglie iniziano a cadere, l’inverno avanza ed il vino inizia ad essere pronto. Quale miglior auspicio per il freddo inverno che aver una buona scorta di vino per affrontarlo!

A San Martino, ogni mosto è vino.” Si continua sulla ricerca della certezza di contare sul vino prodotto, diciamolo: sti contadini d’inverno non si scaldavano solo col fuoco del camino!

Chi vuol far buon vino, zappi e poti a San Martino.” In questo caso l’incentivo è per il prossimo anno, ora è il momento di curare le vigne per avere buoni risultati l’anno prossimo, è il momento di agire per ottenere i migliori risultati alla prossima vendemmia.

Per San Martino, si lascia l’acqua e si beve vino.” Questo proverbio è più catartico, i lavori dell’anno sono finiti e si può godere del lavoro svolto nell’anno. Il vino nuovo è arrivato, possiamo approfittarne ora che ce n’è in abbondanza, tralasciamo l’acqua e festeggiamo l’arrivo dell’inverno con il buon vino nuovo.

A San Martino, il grano è fino.” Il grano seminato a novembre si prepara per una rigogliosa produzione, fatta la semina ora si può contare su un buon raccolto nei mesi estivi.

San Martino è la festa dei cornuti.” Qui ci sono diverse interpretazioni: in questo periodo si svolgevano, e si svolgono, i mercati degli armenti, gruppi di mucche e tori, piccole selve di corna riunite nelle aie dedicate alle fiere. Un’altra interpretazione, più boccaccesca, rimanda alla libertà dai legami matrimoniali dei contadini dopo il termine dei pesanti lavori agricoli.

Da San Martino l’inverno è in cammino.” Proverbio semplice, ci indica che dopo questo periodo di lieve calura i giorni e i mesi che seguiranno saranno freddi e di difficile gestione.

A San Martino ogni botte è vino.” Indicazione tecnica per dirci che in questi giorni il mosto è fermentato e che in ognuna delle botti della cantina il vino è pronto per essere degustato.

Cosa dire: a parte alcuni rari proverbi che parlano di grano o di tradimenti, il tema principale è il vino. Se non ti senti ubriaco dopo questo paragrafo puoi continuare a leggere 🙂

Ultimi calori d’autunno

L’inverno è in arrivo e la tradizione popolare ci sottolinea questo breve periodo di tepore. Dura tre giorni o giù di lì, godiamoci quindi queste tre giornate dell’estate di san Martino prima dei rigori che ci riservano i mesi più freddi.

Assieme agli amici si possono gustare le castagne arrostite accompagnate dal vino novello. Oppure passeggiare in un bosco per apprezzare i meravigliosi colori che l’autunno ci regala, ce li godremo meglio in queste giornate dall’aria più dolce.

Altra possibilità è quella di visitare una delle tante fiere dedicate al santo che si tengono in questi giorni, se ne trovano un po’ in tutta Italia, di alcune ne abbiamo già accennato, in particolare è doveroso segnalare quella che si svolge a Santarcangelo di Romagna, chiamata goliardicamente anche “Fiera dei Becchi”.


Buon San Martino quindi!

Segnala nei commenti quali sono le tradizioni e le usanze della tua zona in occasione di questa ricorrenza.

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