La torta di mele è un po’ la torta delle nonne per eccellenza. Uno dei dolci più ambiti durante una giornata in campagna.
Racchiude in se la fragranza del succoso frutto e la dolcezza di una morbida torta salutare.
Di versioni ce ne sono tante. Questa che ti riporto qui è quella che ho trovato più semplice da realizzare e più buona come risultato finale.
La ricetta.
Il modo migliore per cominciare è: raccogliere le mele! Eh si, se abiti in campagna il modo migliore per realizzare una ottima torta di mele è quello di avere delle mele sane e non trattate. Sono, forse, meno belle ma di certo più salutari e gustose.
Allora: cosa ci serve?
- 4 mele (o cinque se sono piccole)
- 3 uova (meglio se del tuo pollaio)
- 200 g di zucchero (oppure 160 g di miele)
- 200 g di farina
- 30 g di burro fuso
- 1 bustina di lievito
- 100 g di latte
- 1 pizzico di sale
Per la crosta croccante
- 1 cucchiaino di zucchero
- qualche fiocchetto di burro
Qualche considerazione prima di iniziare.
Ho inserito nell’elenco degli ingredienti il miele, da usare eventualmente come sostituto dello zucchero. Per utilizzarlo al posto dello zucchero si deve calcolare il 20% in meno nelle dosi. Nel nostro caso 200 g di zucchero corrispondono a 160 g di miele.
Si possono benissimo utilizzare i mieli di Acacia o Millefiori. Ancora più adatto alle ricette dolci è il miele di Tiglio, più aromatico. Da evitare, per i dolci, quello di Castagno che ha un retrogusto amaro.
Il miele è un ottimo sostituto dello zucchero perché è meno calorico (300 cal/100 g) ed è più ricco di proprietà benefiche; ricco di minerali, vitamine e di enzimi che aiutano la digestione.
Bene, cominciamo!
Sbuccia le mele e tagliale, metà a cubetti e metà a fettine sottili. Mettile in due contenitori separati, ci serviranno in due fasi diverse. Qualcuno preferisce bagnarle con del succo di limone per non farle annerire, personalmente non lo faccio, il limone aggiunge acidità che può non essere gradevole nel gusto della torta.
Monta gli albumi a neve con il pizzico di sale. Puoi utilizzare una frusta o, ancora meglio, una piccola planetaria. Gli albumi delle uova di galline di razza Livorno o Ancona (quelle con il guscio bianco, per capirci) montano molto meglio delle uova industriali.
Una volta ben montati, tienili da parte.
Ora devi sbattere i tuorli assieme allo zucchero (o al miele). Una volta bel mescolati, unisci il burro fuso ed il latte, infine la farina, meglio se setacciata, ed il lievito.
Quando questo impasto è ben amalgamato, aggiungi gli albumi montati a neve. Con un cucchiaio di legno e con movimenti circolari dall’alto verso il basso incorporali con lentezza, per evitare di smontare la “neve” di albumi.
Quando l’impasto è ben omogeneo, aggiungi le mele tagliate a cubetti.
Con molta cura, amalgama i cubetti di mele al resto dell’impasto. Anche qui, Lentamente.
Ora Imburra la teglia e fai aderire un po’ di farina sulla patina di burro.
La cottura.
Puoi utilizzare una normale teglia da 20 – 25 cm. Personalmente preferisco la forma a ciambellone, si rischia di meno che la parte centrale della torta possa risultare poco cotta.
Versa il composto nella teglia e disponi le fette di mela sulla superficie.
Sopra le mele, spargi lo zucchero e qua e là qualche fiocchetto di burro.
C’è chi preferisce aggiungere un po’ di cannella allo zucchero, questo dipende dai gusti.
Qui sotto puoi vedere la torta pronta per essere infornata, poco prima di aggiungere zucchero e fiocchi di burro.
Forno caldo a 160° per un’ora. Ventilato è meglio. Se per caso hai la fortuna di possedere una cucina economica, di quelle a legna, con il forno piccolino. Lasciala li per un’ora e poco più.
Non saprei dirti perché, ma il calore della legna di una cucina economica rende i sapori migliori. Il calore è sempre lo stesso, ma forse, l’accendere la legna, l’averla stipata e poi portata in cucina, l’averla messa lì a bruciare con calma, l’averla seguita per non farla spegnere forse, rende i sapori migliori.
In ogni caso: il modo in cui l’hai cotta, il modo in cui l’hai preparata, i tempi che hai usato, gli ingredienti, contano meno dell’amore che ci hai messo, dei destinatari del sapore che hai amalgamato, del momento in cui la consumerai.
Il sapore che riuscirai a realizzare non sta solo nell’elenco degli ingredienti o dalla ricetta che hai seguito; sta, forse anche nel modo e con chi la mangi.
A questo punto non posso che augurarti Buon Appetito!
Se aver realizzato la ricetta ti è piaciuto, condividila e metti un bel “mi piace“, molto adatto al contesto!