L’atmosfera di un tempo in una fiera del presente.
Dal 23 al 25 Aprile si è svolta a Montecastrilli, in Umbria, la storica Fiera Agricollina.
La storia di Agricollina
Nel mondo rurale, era uso un tempo benedire gli animali che fornivano forza lavoro ed altro genere di profitto. In ogni città o paese c’era un giorno in cui si portavano gli animali della fattoria nei pressi della chiesa. La ricorrenza più famosa è Sant’Antonio Abate ad esempio.
A Montecastrilli, un grazioso paese Umbro in provincia di Terni, all’inizio degli anni ’50, con grande lungimiranza, il parroco Don Antonio Serafini pensò bene di istituire un giorno di ringraziamento dedicato alle macchine agricole.
A quel tempo, la forza lavoro che fino ad allora era offerta solamente da muli, cavalli, buoi, veniva sostituita via via dai motori; il futuro si faceva presente ed i trattori si muovevano sempre più numerosi sui campi coltivati.
Nel giro di qualche anno, alla benedizione si unì una sfilata di trattori per le vie del paese, seguita, nel 1956, alla presentazione di nuove macchine agricole da parte dei produttori, unendo la ricorrenza ad una occasione di promozione commerciale.
La fiera otteneva di anno in anno notevole successo, tanto che da un solo giorno si passò a due e poi fino agli attuali tre. Affiancata inoltre dalla esposizione di animali da cortile.
Negli ultimi anni il Comune ha realizzato una struttura dedicata alla fiera, con servizi e spazi destinati a questo evento, spazi intitolati all’ideatore Don Antonio Serafini. Dal 2000 il nome della fiera passò da “Mostra Mercato delle Macchine Agricole Collinari e degli Animali da Cortile” ad “Agricollina“, più snello e diretto.
Dal 1988 una mostra di trattori d’epoca accompagna la manifestazione, portando i visitatori a ricordare i tempi in cui tutto è iniziato.
La visita
La giornata non era delle migliori. Nuvole grigie ci hanno accompagnato lungo il viaggio e si son fatte trovare ben disposte sopra Montecastrilli. Nell’arco della mattinata il tempo si è poi aggiustato, per fortuna!
La fiera apriva alle nove, noi, arrivati alle nove in punto abbiamo trovato difficoltà a trovare parcheggio, peraltro molto ben organizzato su grandi spazi ai margini del paese. Era la prima volta che visitavamo questa fiera e ci ha stupito la grande affluenza fin dalle prime ore.
È vero che era il 25 Aprile, giornata di festa ma, non ci aspettavamo tutte quelle macchine parcheggiate!
Fra le tante persone che confluivano verso l’ingresso vedevamo tanti attrezzati con abiti e scarpe da trekking e bastoni da nordic walking, la cosa ci ha incuriosito ed abbiamo scoperto che, nell’ambito della fiera era stata organizzata una escursione ad anello nelle campagne Montecastrillesi. A saperlo prima! In realtà siamo stati noi poco curiosi, era ben pubblicizzata nei programmi della fiera. Beh, bella iniziativa!
Ci addentriamo fra gli stand che si presentano variegati. Si va dalle megainstallazioni di gru e trattori al piccolo angolo dedicato all’artigianato locale.
Appena entrati ci siamo fermati a parlare con un geniaccio toscano che ha da poco brevettato una testa per decespugliatore pensata per risparmiare sul filo da taglio, gli diamo fiducia e compriamo il suo prodotto. Farò una prova e cercherò di fare una recensione sulla sua invenzione in un prossimo articolo.
Continuiamo il giro fra bancarelle di ogni tipo, macchine per la lavorazione della terra, trattori giganteschi, recinti di giovani oche, artigiani.
In una zona dedicata, troviamo bellissimi esemplari di chianine ed altri animali da fattoria. Simpaticissimi asinelli, pecore e capre che si fanno accarezzare. Qui ci mischiamo ad allevatori con occhio attento e bambini stupiti e felici.
Insomma ce ne è per tutti i gusti.
La mostra di trattori d’epoca
Un ampio spazio è destinato ad ospitare numerosi mezzi di svariate epoche. Sono esposti ognuno con la sua scheda descrittiva ed il nome del proprietario, in genere restauratori od appassionati che portano i loro mezzi per partecipare alla premiazione che si tiene nell’ultima giornata di Agricollina.
Sono affascinanti e raccontano del tempo in cui la meccanizzazione del lavoro nei campi muoveva i primi passi. Si scoprono fogge e soluzioni tecniche che fanno capire quanto potevano essere avveniristici al loro tempo.
Piuttosto curiosi i camion per il trasporto di mezzi o altro; questo Samecar del 1964 con sopra caricato un minuscolo trattore stupisce veramente per la sua forma ed il suo colore vivace.
Fra queste antiche macchine incontriamo un artigiano che realizza oggetti d’arredo utilizzando vecchie botti di legno, fiero di esporre una sua particolare realizzazione: una autovettura, marciante, modellata attorno ad un motore di una Ape Car. Ci ha raccontato con passione il suo lavoro e ci ha descritto in ogni dettaglio la sua opera.
Lo stesso artigiano ci ha fatto rivivere, in un piccolo diorama meccanizzato l’operare delle antiche macchine per la lavorazione della terra. Una miniatura di un vecchio trattore in movimento, stavolta azionato da un motorino elettrico per spiedo da camino! Un giocattolo per grandi e piccini.
Ma le sorprese non finiscono qui. Fra i tanti bei trattori perfettamente restaurati puoi trovare un esemplare che, sembra essere da buttar via ma che invece si dimostra essere la prova che la vecchia guardia può insegnare tanto ai moderni utilizzatori e progettisti. Si, una rarissima Landinetta del 1958, perfettamente funzionante, con un motore monocilindrico costruito dalla Landini (in seguito questa marca utilizzò motori prodotti da terze parti). Un pezzo di storia, che funziona ancora!
Per finire, la foto di un modello a cui sono affezionato, il Superlandini da 45CV del 1950, il nonno del mio trattore. Per avviare questo trattore, come per altri modelli di quel tempo, si doveva accendere un fuoco sotto quella sporgenza che vedi sotto il radiatore nella foto. Non a caso venivano definiti “Testacalda”, non c’era motorino d’avviamento, il motore lo si faceva partire azionando a mano il grosso volano sul lato sinistro del motore. Altri tempi!
Conclusioni
Alla luce di quanto raccontato, posso dire che è stata una esperienza che suggerisco a tutti gli appassionati di vita rurale, una fiera che, per la sua storia e per l’atmosfera che la permea, deve essere visitata almeno una volta.
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Grazie, ai prossimi incontri.